Sottopagina con informazioni su COVID-19 e malattia infiammatoria intestinale (IBD), newsletter e consulenza psicologica gratuita per i pazienti e i loro caregiver - la "J-elite" Society supporta i pazienti con IBD nell'epidemia di coronavirus.
- L'epidemia di coronavirus ha sconvolto le nostre vite e ci ha fatto riflettere con ancora maggiore preoccupazione sulla nostra salute e su quella dei nostri cari - afferma Agnieszka Gołębiewska, presidente della "J-elite" Society e madre di due figlie con il morbo di Crohn. - Molti pazienti con IBD assumono farmaci immunosoppressori, steroidi e usano la terapia biologica, e quindi sono a maggior rischio di contrarre la malattia e il decorso grave di COVID-19. Cerchiamo di aiutare, attraverso informazioni affidabili e supporto psicologico per i bisognosi.
La mancanza di informazioni durante l'epidemia è diventata il problema fondamentale delle persone alle prese con la colite ulcerosa e il morbo di Crohn (L-C). Gli ospedali hanno smesso di ricoverare o hanno ridotto l'ammissione di pazienti con IBD. Molti pazienti ad alto rischio hanno perso i contatti con i medici, non sapevano come ottenere le prescrizioni e hanno persino preso in considerazione l'interruzione dei farmaci per paura dell'infezione.
Aiuto sul sito web
In questa situazione, la "J-elita" Society si è rivolta a specialisti per ottenere assistenza e ha creato un sito web speciale: j-elita.org.pl/koronawirus.
Raccomandazione di base: i pazienti non devono interrompere arbitrariamente la terapia immunosoppressiva e altre terapie: i farmaci immunosoppressori rimangono nel corpo per tre mesi e un paziente che smette di prenderli è a rischio di esacerbazione di IBD.
Il sito web include anche:
- informazioni su consultazioni telefoniche ed e-mail gratuite per pazienti con IBD (fornite dal team del Professore Kierkuś del punto IBD del WIP di Varsavia)
- informazioni sul funzionamento di strutture selezionate che trattano pazienti con IBD
- raccomandazioni generali per il comportamento durante un'epidemia.
Le informazioni attuali appaiono anche sul sito della Società "J-elita" su Facebook e vengono inviate da una newsletter che raggiunge 5,5mila persone. persone.
Inoltre, da giovedì 2 aprile, la Società "J-elita" ha lanciato l'assistenza psicologica gratuita per i pazienti con IBD e genitori di bambini malati che non tollerano l'isolamento e la situazione legata all'epidemia.
Le persone disponibili possono contattare uno psicologo per telefono, e-mail o skype. Dettagli sul sito web.
60 mila pazienti con IBD
Gli esperti stimano che in Polonia almeno 60mila persone soffrono di MICI. persone. La malattia si manifesta con: forte dolore addominale, diarrea, affaticamento, perdita di peso e ritardo della crescita nei bambini. È cronico: i pazienti devono assumere farmaci per tutta la vita. I pazienti spesso subiscono un intervento chirurgico per rimuovere un frammento o l'intero intestino. Per molti di loro, la malattia significa disabilità ed esclusione sociale.